Antonello

Molti anni fa ...

A cavallo degli anni ottanta/novanta del secolo scorso, Antonello ha riunito gli amici, che già da tempo praticavano come lui lo scialpinismo, per creare un gruppo che agisse da stimolo alla diffusione dello sci alpinismo. Contestualmente, qualificatosi Istruttore Regionale di Scialpinismo, Antonello si è proposto per riattivare i corsi presso la locale scuola del CAI.

Analisi del manto nevoso


Allora i mezzi di comunicazione erano lontani anni luce dagli attuali strumenti, quindi il giro di telefonate di Antonello a ciascuno, per sentire chi avrebbe partecipato e chi no alla prossima gita, le riunioni nel soggiorno di casa, messa a disposizione degli amici erano la norma. E poi, il calendario annuale, pubblicato su un’improbabile “Gazzetta della Neve”: un semplice foglio A4, la cui veste grafica però rivelava una cura alla comunicazione. 

Il nome al gruppo: “I Logorai”. Un logo e il primo gadget a ricamo, da cucire ciascuno sul proprio pile. Ancora, più avanti, con l’adeguamento ai nuovi metodi di comunicazione il sito e le newsletter, magliette, striscione, bandane e bandiere. Tutta apparenza? No, sostanza: dietro uno spirito identitario si riuniva un gruppo sempre più numeroso, aggregato e preparato. Le uscite in ambiente, da poche unità diventano decine e poi centinaia incidendo i pendii nevosi dei cinque continenti, perdendo alla fine il conto. Ecco realizzato il progetto di Antonello.

Non si può ricordare Antonello senza citare il suo credo in montagna: la sicurezza. Rammentato costantemente senza alcun cedimento, al punto di inserire i cosiddetti "aggiornamenti tecnici di autosoccorso” nella normale programmazione delle attività perché, semplicemente e umilmente, voleva che quanto appreso nei corsi in materia di sicurezza dovesse essere incrementato dalle esperienze maturate sul campo e da una costante frequenza alle esercitazioni.

Poi è arrivato il momento in cui, all’improvviso e senza traumi, Antonello si è fermato. È accaduto mentre percorreva le sue amate montagne e il suo sguardo spaziava sugli infiniti rilievi. Le parole non rendono certo l’idea di chi fosse Antonello a chi non l’ha conosciuto. Per noi invece, che abbiamo vissuto con lui esperienze di montagna e non, Antonello era una persona con cui si stava “bene”: ti metteva a tuo agio, anche se era la prima volta che ti vedeva e si rivolgeva come se ti avesse conosciuto da sempre. Sempre iperattivo, riusciva a fare mille cose e a coinvolgere chiunque nelle attività più disparate: gite, corsi, eventi, aiuto agli altri, …; uno stimolo continuo verso cose nuove, attività e impegni, soprattutto verso gli altri e in particolare verso quegli altri che avevano bisogno di un aiuto.

Messa in sicurezza e ... ravanamenti